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Ufficio stampa

Ambiziosi e allevati in casa: il CUS Padova rugby cresce con i propri giovani



Dopo un buon campionato di Serie B, la squadra di Innocenti si prepara per una nuova stagione, con l'obiettivo di migliorare il piazzamento dell'ultima annata. E anche il settore giovanile continua ad espandersi.


Tra le doti principali che deve avere un rugbista c’è quella di saper soffrire e stringere i denti nei momenti di difficoltà, senza gettare la spugna ma pensando a come restare in piedi per riorganizzarsi e tornare a conquistare campo.


È un po’ quello che è accaduto al CUS Padova rugby, che dopo un paio di stagioni di sofferenza ha avuto la capacità di ripartire con un nuovo ciclo, rivitalizzando il settore giovanile e dando così linfa nuova anche alla prima squadra. Comincerà con questi presupposti anche la prossima stagione in Serie B, nella quale si punta a migliorare il piazzamento di metà classifica della scorsa annata.


Alla guida del XV universitario ci sarà ancora Lorenzo Innocenti, che da quattro stagioni svolge anche il ruolo di direttore tecnico del settore giovanile.


«Il risultato della prima squadra dello scorso anno ci soddisfa anche se avremmo potuto fare di più», l’analisi di Innocenti.


«Basti pensare che nel girone d’andata abbiamo raccolto 24 punti e in quello di ritorno 15. Abbiamo impostato un lavoro nuovo sia dal punto di vista tecnico, per rendere più efficace il nostro gioco, sia da quello mentale, visto che tanti ragazzi non erano abituati a giocare per vincere. La prossima stagione puntiamo a un piazzamento migliore, non siamo ancora pronti per lottare per la promozione ma spero potremo arrivarci a breve».


L’aspetto più significativo è la folta presenza in prima squadra di giovani cresciuti nel vivaio del CUS.


«La scorsa stagione abbiamo aggregato 10 ragazzi usciti dalle nostre under e l’anno prossimo ne arriveranno altri 8. Diciotto giovani allevati in casa è un risultato significativo, anche perché la loro qualità è sicuramente superiore alla media della Serie B. Purtroppo abbiamo sofferto molto in prima linea, dove eravamo un po’ sguarniti. Arriveranno un paio di giovani che ci daranno una mano ma ancora non bastano e ci stiamo guardando intorno per rinforzarci. Nel complesso, credo che la squadra sarà competitiva».


Con queste premesse si può sognare un futuro a più alti livelli per il CUS Padova rugby? Come stanno crescendo i ragazzi più giovani?


«Siamo ottimisti. Per le categorie Under 18 e Under 16 abbiamo siglato un accordo di collaborazione con il Valsugana che permetterà di valorizzare tutti i talenti e permettere a ciascuno di giocare al livello che gli è più consono. Stiamo incrementando anche il settore propaganda, che ultimamente ha sofferto a causa del post Covid e del calo demografico. Il ritorno del rugby touch ci darà una mano».

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